Un poeta italiano risiedente a Piatra Neamt – Romania, Alfredo Caronia

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Se è noto che molti romeni hanno scelto l’Italia come meta migratoria, anche gli italiani costituiscono una comunità significativa in Romania. Vi presentiamo alcune poesie appartenenti al poeta italiano Alfredo Caronia, risiedente a Piatra Neamț, Romania.

Cantanti sul palco

Ma come fate con quei sorrisi sempre immacolati,
sbiancati come dentifrici ad ogni circostanza,
spalancati e serrati alla platea
che da sotto riflette
i vostri smaglianti, repentini intervalli!
Cantanti, indovinate sorrisi imponenti
sui sentimenti inteneriti od assopiti
delle menti che scandiscono
ogni nota e i suoi tormenti,
facendoli trampoli
del proprio cuore
che riflette i ricordi profondi del proprio se’,
scambiato, immedesimato,
calcato come impronta dei fronti del sentire
che cerca confronti
per respirare un sapore
di frangenti di vite
fatte di emozioni convergenti!
Ma poi voi cantanti spalmate sorrisi suadenti,
persuasi come speroni invadenti,
improvvisati come acuti stonati
tra le pieghe di un ‘anima
che mirava a raccogliersi
contemplando quei versi,
filtrati da inusitati sorrisi
a stonare i miei passi,
raccordi con ansia e fatica
al tuo blando,
malinconico narrato, lirico.

Il tempo ed il senso

Il tempo ed il senso bruciano
e si consumano nella stessa direzione
dentro una spirale sublimata
nel fuoco primordiale
che si rinnova nel fragoroso bagliore
della morte di una stella,
che trascende massa imponente
in energia per l’ultimo frangente della vita
prima di sfuocare lentamente in candele flebili,
tese a precedere l’ultimo bagliore evanescente!
E così saluto anche io
questa natura tra le mani sfuggente
fino al buio notturno senza respiro!
Un altro fiato di energia radiante
abbaglierà cancellando il mio fuoco
ed il mio fato caduto
ma contemporaneamente rinnovato!
E sopraggiunge l’Eterno Mistero!

L’ intrappolato silenzio delle ombre

Sono schive speranze,
incise e declinanti
pareti fine
del sentire
senza chiedere
in uno scrigno di forza
meditata e tiepida
di incanto di corpo fino,
dal senso trepido
che sussurra
un respiro di sensuale
intesa di tenerezza

La melodia e lo specchio

Vibrati soffi,
Ritmi scanditi,
Freschi respiri,
Battiti del cuore.
In trasparenti sorrisi
Semi di freschezza
giocano in cerchi
di rimata, leggiadra cadenza.
Si alternano avvinte melodie
e tu mimi il sereno fluire
della lirica che placa la sorte
e segna il fronte del tuo
acceso orizzonte.
Fringuello che vibri
leggerai di te sulle facce
dello specchio che solcherà
le tue fervide, trepide spore
di gioventù, mostrandoti
sacra la tua età consumata
in proiettata inquieta realtà;
stupita faccia della vita
esalterà la tua prima ruga
sopita sul viso.

La Sedia

Mi si presenta,
mi accarezza,
non si lamenta,
sembianza di sedia
accomandante, coinvolgente,
soave, carezzante, imbarazzata
nell’ essere persino rilassante!
Fedele, puntuale, spalla amica
di ogni frangente della mia vita;
personale, assente, o vagamente
indifferente, batti le ore discretamente,
del tempo sei l’erede permanente!
Permeabile pelle del mio io che sfina
mentre, defilato, scivola dalla vita
e scorge Te mia compagna,
eterno orizzonte gemello
e parto della esistenza
di cui raccogli, in ombra, la parvenza,
l’orma di concreta presenza
che svuota, futile, la sua immanenza pigra
e scioglie le membra statiche
sui braccioli avvolgenti
della ancella del Fato,
del Flusso dell’Estremo
che scavalca schivo
il legnoso plesso di abitudini
della noiosa,
monotona spirale della Vita,
slanciata in te.

Nasa

Terra dei sogni,
aspiri e sospiri
di ogni anima
che parla
del cielo
e che dentro questo
Cielo
fa trapelare un sorriso,
svelando,
rivelando
il suo acceso,
Infinito,
inaudito,
desiderio
che si fa forte,
raccogliendo
confortate speranze,
tratteggiate su strade
solcate dal punto più fondo
del proprio sé che, stupito,
conquista una sfida tesa dalla sorte
ma che vinta, adesso si è arresa!
Sacra contesa appena intrapresa
offri fronti, ostacoli e confronti
a miei stadi impazienti di entusiasmo,
assaporato in cadenze che incalzano
e recano linfa al mio sogno che trova
basi sorrette da strategici slanci,
dove la scienza carezza
ogni mio maturato traguardo,
anello dei miei sogni
plasmato in realtà
più incalzanti,
gradatamente sempre più coinvolgenti!

Ombra e Conio

L’Ombra è il tuo cono di fedeltà,
Il tuo ultimo circuito
e l’ultimo fedele abbraccio con la vita!
Posa discreta al tuo fianco,
Sfinita, sfilata nella sua
imperturbata evanescenza!
La tua presenza a volte la trovo
invadenza mentre si staglia
scrupolosa, timida la tua essenza!
Pensosa cadenza di filosofica trama
raccolta su ogni mia frequenza,
segni tratti del moto rimati sulla tua
ineffabile parvenza!
Specchi la mia solitudine
nella tua affannata riconoscenza!
Mi mancherai quando il giorno conterà
il nostro distacco e tu dissolta non potrai
sfiorarmi più,
mia docile poesia,
mio sublime fronte
di profilata maestà
supina e compresa in me!

Pallidissime ombre

Pallidissime ombre
brusche, distorte;
affannati respiri corti;
fiato in gola,
tappeti sconci
alla corte dei morti.
E traballa una luce come specchio di favola,
come scheggia o cesoie di blanda retorica,
sintonia stonata della vita
e Tu travalichi
sponde lontane accecate,
strizzando una luce come fioco bagliore
di sinistro timore,
di cupo tenore
del flusso di strappi laceri
di luce, repressi
tra le pieghe indurite
di solchi di legni ingialliti!
È cornice l’effigie lontana di Cristo,
il risorto sconfitto dal tuo sordo sepolcro,
spento sotto gli incubi di inesorabili,
asfissianti tramonti
dove il re della vita
è solo una sudata ipocrisia.

Proiettare l’ombra sul fuoco

Proiettare l’ombra sul fuoco
è stato un gioco
ma non partecipato
solitario sudario
sul greto!
Oscurato testimone di te stesso,
scomodo e trascurato
scuoti in noi,
increduli, angosciata inquietudine
quando il mistero non appaga,
giustificanti segreti, insoluti!
Quale attrito ti ha cancellato
senza pieghe, ne’ ossa
sul plesso del tempo,
trascinando su lastra,
la tua sagoma irraggiata ed arsa?
Sfiorire senza soffrire né morire
tra i resti spenti e spoglie di ossa,
trascese in indolore,
protesi del trapasso
che straccia ricordi
e coinvolge solitudine!
Di te cosa avvolse morte e vita
in un flusso senza gravità
e senza impatto plastico
di masse smembrate dentro la morte?

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